A Nightmare before Christmas – Parte II

Epifani

Credeva di poter passare delle festività mediamente serene. Dopotutto, aveva persino ottenuto la fiducia sulla Finanziaria. E’ andato anche a Kabul, e si è commosso. “Grazie soldati, siete l’orgoglio d’Italia”. Su Alitalia infuriano le polemiche da più parti. Ma ha detto 15 gennaio, e se 15 gennaio non sarà, plausibilmente sarà dopo. Chissà che il panettone non plachi un po’ gli animi. Ma il Professore sa ormai da tempo che i canditi non attaccano con Guglielmo. Perchè Epifani, oltre ad essersi pronunciato sull’affaire Alitalia, ha mandato il suo messaggio alla nazione. Un sindacalista che parla di salari e di fisco.

Prodi ha un piano su salari e fisco? Ci convochi subito, e vediamo. Se non viene incontro alle nostre richieste sarà scontro duro. Io chiedo stabilità politica, ma non a qualunque prezzo: non si può tirare a campare un altro anno…“.

Uno scossone a questo Governo che vive di rendita. L’agenda del 2008 al vaglio, insomma. I sindacati non ci stanno, e promettono di non lasciar correre. Vengono richiamati dal Segretario quelle parole forti che hanno fatto fermare gli italiani per un attimo a riflettere. Parole come disincanto e scontento, parole che sono state rivolte al Bel Paese da voci autorevoli e straniere. Parole che si vorrebbe diluire nello spumante – lo champagne costa troppo e richiama francesi memorie.

Al governo Prodi rimprovero soprattutto una cosa, che è emersa con la prima Legge Finanziaria ed è stata confermata anche dalla seconda: non ha mai avuto un cuore, un centro di gravità. È stato esposto a troppi condizionamenti interni, al ricatto di troppe minoranze. Potrei fare mille esempi, per noi tutti negativi. Il Mezzogiorno e i fondi strutturali della Ue: quand’era ministro del Tesoro Ciampi, lui fissò insieme alle parti sociali un quadro strategico, per coordinare gli interventi con i fondi disponibili. Oggi abbiamo i fondi, ma non i programmi sui quali investire. Il protocollo sul Welfare è stato gestito malissimo: il governo trattava con noi, e intanto conduceva una trattativa parallela al suo interno, che ha prodotto fibrillazioni continue, e ha scaricato proprio sul sindacato grandi pressioni. Anche la gestione parlamentare del protocollo è stata discutibile. Noi rispettiamo le prerogative delle Camere, ci mancherebbe: ma se si riscrive un patto firmato con le parti sociali poi non ci si può sorprendere se i contraenti di quel patto sono fortemente insoddisfatti”.

Questione Mezzogiorno? Unione Europea? Carlo Azeglio Ciampi? Non sono parole, in effetti, così popolari nel politichese. E poi c’è tutta quella drammatica faccenda della sicurezza. Solo due giorni fa è stata seppellita l’ultima vittima della Thyssenkrupp. Buon Natale da Guglielmo a Romano. Epifani, in fondo, esorta il Professore a provarci. Che poi creda o meno ad una realistica riuscita di questa maggioranza (?), nel bigliettino di auguri è meglio non esplicitarlo.

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